Spinatellers

DONNA DI SPINA, TI ASCOLTIAMO

 

Fasena (askòs) da Volterra

Tomba 224, Valle Trebba 

350-300 a.C.

 

 

Donna di Spina, chi sei? Qual era il tuo posto nella società? Quali erano i tuoi bisogni? Le donne di oggi potrebbero capirti? Questa e molte altre domande si affastellavano nella nostra mente, alla vista di questo oggetto all’interno della tua tomba, nella necropoli di Valle Trebba, vicino all’antica città di Spina. Questo recipiente, chiamato faSena, era assieme agli altri oggetti che costituivano il tuo corredo, i quali ti avrebbero tenuto compagnia nell’aldilà. I tuoi cari non avrebbero mai permesso che tu fossi sepolta senza i dovuti onori e rituali. In questo caso, la presenza di un faSena – un recipiente di produzione etrusca, molto spesso figurato –  un oggetto rituale molto importante che poteva contenere sostanze oleose, ma anche aceto o miele, era la prova che queste pratiche rituali fossero state portate a compimento. Sappiamo che questo oggetto era stato realizzato appositamente per seguirti nella tua ultima dimora. Lasa, la dea infera alata rappresentata su questo recipiente, ti avrebbe protetto e favorito il tuo trapasso nell’aldilà.

 

Questo è stato solamente il principio, la scintilla inziale, per capire il tuo ruolo nell’antica città di Spina e all’interno del mondo etrusco. In generale, le donne etrusche, soprattutto nel periodo arcaico, dal VII al V secolo a.C., si trovavano in una posizione privilegiata rispetto alle donne greche e romane. La loro libertà era difatti considerata scandalosa per il mondo greco e romano. Gli scrittori greci e romani danno a più riprese prova di questo fatto, mostrando come il modo di vivere etrusco differisse dal loro, e come questo li spaventasse. Per alcuni aspetti, divenne uno scontro tra civiltà, almeno per quanto riguarda i rapporti tra uomini e donne.

 

Le differenze tra le donne etrusche e greche erano notevoli. Teopompo, lo storico greco vissuto nel IV secolo a.C. rimase scioccato dalle attività intrattenute dalle donne etrusche e giunse a conclusioni non del tutto corrette su ciò che ebbe modo di vedere e sentire. In particolare, egli faceva riferimento alla nudità delle donne etrusche, perlopiù durante l’esercizio fisico in presenza di uomini, oppure al fatto che queste allevassero tutti i loro figli, che conoscessero o meno l’identità del padre. Molti aspetti come questo sono presentati da Teopompo in maniera più stravagante di quanto non fossero in realtà o sono semplicemente falsi. In realtà, era probabile che fosse la libertà dell’altro sesso a spaventare gli uomini. Occorre tenere a mente che nell’antica Atene le donne non potevano nemmeno uscire di casa senza la compagnia di un uomo o di un assistente creato appositamente per questo compito, il therapenis. Le donne erano soggette a un sistema patriarcale molto forte, in cui non avevano diritti, nemmeno sulle loro vite. L’unica eccezione nel mondo greco, un po’ più vicina alla condizione delle donne etrusche, era costituita  dalle donne di Sparta.

 

In un certo senso, le donne etrusche erano protagoniste all’interno della struttura sociale. Numerose rappresentazioni delle élite a banchetto confermano questo dato. Scene di affreschi in cui uomini e donne, sdraiati su klinai, bevono vino e socializzano in egual maniera sono solo uno dei tanti esempi che è possibile fare. Il legame tra i contenitori ceramici per bere vino e il mondo femminile è uno dei soggetti ricorrenti nelle tombe di Spina, dove le iconografie dei vasi sembrano sottolineare tematiche legate al mondo femminile, come il gineceo, il rapimento e la violenza.

Sapevate che le donne etrusche potevano avere nomi individuali –  i quali provavano il loro status legale e sociale – senza che questi avessero alcun riferimento a un uomo, padre o marito che fosse? Diversamente, le donne romane non possedevano un nome proprio. L’importanza che avevano le donne etrusche è più comprensibile grazie all’arte. Attraverso i sarcofagi, gli affreschi e la ceramica, provenienti principalmente da tombe, possiamo renderci conto del loro valore. Donna di Spina, essere in grado di comprendere l’importanza e il valore del tuo status, sembri l’esempio ideale per le donne di oggi. Ti ringraziamo per la tua testimonianza.